Modena, Punto e Virgola, 1978
4°, br. (minuscola abrasione in ultima di copertina - vedi foto), molte fotog. a colori n.t., testo di Piero Berengo Gardin e Luigi Ghirri, pp.103-(1), timbro a secco al frontespizio. "Il mio impegno è "vedere" con chiarezza". Così scrive Luigi Ghirri nella prefazione a Kodachrome. Ossia vedere oltre le cose, anche le più semplici, perché la nostra percezione è fatta di associazioni mentali, movimento e memoria, una memoria anche remota, riposta. L'amico fotografo Claude Nori (e proprietario della Galleria Contrejour) confessò che, preso in mano per la prima volta Kodachrome, non riuscì a comprendere immediatamente ""le sottigliezze, la finezza, la profondità"" che celavano queste immagini in apparenza banali. Perché Ghirri mostrava il dietro e il davanti, il segreto, il nascosto. Ghirri sceglie il libro come forma di racconto in cui il fotografo ci accompagna in una sorta di viaggio metafisico: aprendo il libro viaggeremo a ritroso, nella nostra infanzia e dentro di noi. Il particolare uso del colore, molto simile alle immagini delle cartoline o delle foto di un dilettante, spinge lo sguardo al limite dell'artificiale, del non reale ""per poter infine distinguere l’identità precisa dell’uomo, delle cose, della vita, dall’immagine dell’uomo, delle cose, della vita”.
4°, Softcover (very small abrasion to the cover - see picture), pp.103-(1), illustrated, Piero Berengo Gardin and Luigi Ghirri text, dry stamp to title
Bibliografia:
Parr Badger I, 231.
Auer 613.
Codeluppi Vita di Luigi Ghirri 45-48.
Nori L'amico infinito 81-83.
Taramelli Memoria come un'infanzia 120
I libri di Prospero di Antonio Del Frate
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